Mare chiuso
Tra il 2009 e il 2010, in seguito agli accordi tra Gheddafi e Berlusconi, centinaia di migranti africani furono intercettati nel canale di Sicilia e respinti in Libia dalla Marina Militare e dalla
Guardia di Finanza italiane. In territorio libico non c’erano diritti di protezione rispetto alle violenze perpetrate dalle forze dell’ordine, e nessun testimone ha potuto raccontare la propria storia, tutti furono destinati alla detenzione e non erano ammessi giornalisti sulle navi. Nel marzo 2011 lo scoppio della guerra in Libia ha permesso la fuga dalle carceri di molti profughi, che si sono rifugiati nel campo UNHCR di Shousha, in Tunisia, dove il regista li ha incontrati e ha potuto raccogliere la loro voce.
Cornice del documentario è lo svolgimento dello storico processo con cui la Corte Europea per i Diritti Umani ha condannato l’Italia per questa strategia politica, la quale purtroppo ha goduto di un grande consenso nell’opinione pubblica del nostro paese.
Soggetto: Stefano Liberti, Andrea Segre
Sceneggiatura: Stefano Liberti, Andrea Segre
Montaggio: Sara Zavarise
Fotografia: Andrea Segre, Matteo Calore, Simone Falso
Suono: Riccardo Spagnol