Nessuno ci può giudicare
Nell’Italia del secondo dopoguerra e del miracolo economico il cinema resta il passatempo preferito, nonché il vero specchio del paese che cambia velocemente. I film musicali, prima sugli “urlatori” come Mina e Adriano Celentano, poi sui cantanti beat come Gianni Morandi, sono tracce di un’epoca in cui per la prima volta i giovani possono acquisire un’indipendenza economica e culturale, nella musica e nell’abbigliamento.
Questa trasformazione viene raccontata attraverso materiali d’archivio dell’Istituto Luce e interviste alle icone del tempo, come Rita Pavone, Caterina Caselli, Shel Shapiro, Mal e altri.
Una carrellata su un paese che da agricolo diventa industriale, che inventa un nuovo modo di divertirsi e scopre il gusto della ribellione.
Il regista incontrerà il pubblico dopo la proiezione.
Montaggio: Chiara Ronchini
Fotografia: Filippo Genovese
Suono: Marco Furlani (montaggio del suono), Andrea Malavasi (mixage)